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lunedì 25 novembre 2013

DONNE IN RINASCITA - Jack Folla



Più dei tramonti,
più del volo di un uccello,
la cosa più bella in assoluto è la donna in rinascita.
Che invece di dire:
Oddio è finita,
dopo la caduta, si rimette in piedi.
No, per una donna, non è finita mai.
Una donna si rialza sempre,
anche quando non ci crede,
anche se non vuole.

Non parlo dei dolori immensi,
di quelle ferite da mina anti-uomo
prodotte dalla morte o dalla malattia,
parlo semplicemente di te,
che questo periodo non finisce più,
che ti stai giocando l'esistenza in un lavoro difficile,
che ogni mattina è un esame, peggio che a scuola.

Di te, implacabile giudice di te stessa,
che da come il tuo capo ti guarderà
deciderai se sei all'altezza o se ti devi dannare.

Che è così ogni giorno,
che questo noviziato non finisce mai,
e sei tu che non lo sai fermare.

Oppure parlo di te,
che hai paura anche solo di dormirci, con un uomo,
che hai paura che una storia ti tolga l'aria,
che non flirti con nessuno perché hai il terrore
che uno s'intrometta nella tua vita.
E se ci rimani presa in mezzo è un guaio,
soffri come un cane perché hai poche armi per difenderti.

Tu che sei stanca
perché c'è sempre qualcuno con cui ti devi giustificare,
che ti vuole cambiare,
o che decidi tu di cambiare, per tenertelo stretto.
Così ti stai coltivando la solitudine dentro casa.
Eppure te la racconti,
lo ripeti quando parli con le amiche:
"Io sto bene così. Sto bene così, sto meglio così"
e il cielo si abbassa di un altro palmo.

Oppure di te,
che con quel ragazzo ci sei andata a vivere,
che ci hai abitato insieme Natali e Pasque.
Tu che in quell’uomo ci hai buttato dentro l'anima;
che ci hai speso tutto il tuo tempo
e ne hai buttata talmente tanta di anima,
che un giorno cominci a cercarti dentro lo specchio
perché non sai più chi sei diventata.

Comunque sia finita,
ora sei qui e so che c'è stato un momento
che hai guardato giù e avevi i piedi nel cemento.
Ci stavi stretta nella tua storia,
nel tuo lavoro,
nella tua solitudine.
Ed è stata crisi.
Hai pianto.
Tu, di certo tu e anche tu…

“Dio quanto piangete, donne!”
“Avete una sorgente d'acqua nello stomaco.”

Hai pianto mentre camminavi in una strada affollata,
alla fermata della metro,
sul motorino.
Così, improvvisamente e non potevi trattenerti.
Ricordi quella notte che hai preso la macchina
e hai guidato per ore,
perché l'aria buia ti asciugasse le guance?
E poi hai scavato dentro di te,
hai parlato, parlato.

“Quanto parlate, ragazze!”

Lacrime e parole.
Per capire,
per tirare fuori una radice lunga sei metri
che dia un senso al tuo dolore.
"Perché faccio così?”
“Come mai ripeto sempre lo stesso schema?”
“Sono forse pazza?"
Non temere,
se lo sono chiesto tutte.

E allora vai giù con la ruspa dentro alla tua storia,
a due,
a quattro mani,
e saltano fuori migliaia di tasselli
di un puzzle inestricabile.

Ecco, è qui che inizia tutto.
Non lo sapevi?
È da quel grande fegato che ti ci vuole per guardarti così,
scomposta in mille coriandoli,
che ricomincerai.

Perché una donna ricomincia comunque,
una donna ha dentro un istinto
che la trascinerà sempre avanti.

Cercherai una strategia,
dovrai inventarti una forma diversa
per la nuova te che rinasce.
Perché ti è toccato di presentarti di nuovo a te stessa,
non puoi più essere quella di prima.
Prima della ruspa.
Non ti entusiasma la faccenda?
Non preoccuparti.
Ti avvincerà lentamente.
Innamorarsi di nuovo di se stessi,
o farlo per la prima volta,
è come un diesel.
Parte piano, bisogna insistere,
ma quando va, non lo ferma nessuno.
E' un'avventura, ricostruire se stesse,
la più grande.

Non importa da dove cominci,
se dalla casa,
dal colore delle tende
o dal taglio di capelli.

Vi ho sempre ammirato, donne in rinascita,
per questo meraviglioso modo di gridare al mondo:
"SONO NUOVA"
con una gonna a fiori
o con un fresco ricciolo biondo.
Perché tutti devono capire e vedere:
"che, attenzione, il cantiere è aperto.”
“che stiamo lavorando anche per voi.”
Ma soprattutto per noi stesse.

Una donna in rinascita
è un grande miracolo,
più dell’alba, più del sole di mezzogiorno,
È la primavera a novembre,
che arriva quando meno te l'aspetti.




1 commento:

  1. Talmente bello e vero che non ha bisogno di commenti.
    Grazie Custode per averlo postato
    uvs

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