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giovedì 31 ottobre 2013

COPIA E INCOLLA - Ora che lo hai detto




Adesso che lei era lì, dolcemente, felicemente nuda, stretta intorno a lui come a voler sottolineare una volta di più che era suo, adesso lui stava ripensando al modo strano in cui aveva avuto inizio tutta quella storia e alla sintonia che si era immediatamente creata tra di loro. 
Una magia, che si era scatenata immediatamente e che ancora non riusciva a spiegarsi con la ragione, ma che il suo cuore aveva saputo leggere sin dal primo istante, vivendola in maniera entusiasmante.


Come una luce intermittente, che di colpo si fa fissa e ti abbaglia fin dentro l'anima cambiando non solo i contorni, ma la sostanza stessa di tutte le tue convinzioni, così aveva vissuto l'attimo stesso in cui l'aveva vista per la prima volta. Ed era vero, nulla era più stato come prima, tutto si spegneva se pensava a lei e nulla era luminoso come il suo sorriso timido. 
Era il suo sole privato, non solo un volto ed un corpo, ma la donna che amava, come mai nessuna prima di allora e che lo ricambiava con la stessa intensità. Una lucida follia, che condividevano senza nessuna ossessione, ma convinti che fosse la strada da percorrere, per raggiungere la felicità.


Quante volte aveva letto di chimica della coppia e di affinità elettive? Quante volte aveva sentito parlare di due parti, della stessa mezza mela? Quelle frasi sceme che si trovano sui romanzi Harmony, letture buone per le ragazzine ai primi turbamenti ormonali e che anche lui aveva avuto tra le mani. Ecco, adesso sapeva che era tutto possibile, tutto reale, lui era il protagonista di una di quelle storie, ed era un libro che si stava scrivendo davanti ai suoi occhi.


Eppure nulla era stato facile nella loro unione, così come adesso poteva ricordare, perchè anche se tutti e due erano consapevoli da sempre che il loro destino era quello di trovarsi e di viversi, tra il primo bacio e quell'istante c'erano stati mille bla bla bla, mille paure, mille di tutto e di più, timori che avevano avuto la forza di rinviare quello che era certo sin dall'istante preciso della loro nascita.
Erano venuti al mondo l'uno per l'altra. 


Gli amori nascono all'improvviso, alcuni hanno bisogno di tempo per sbocciare, altri ancora maturano prima di concretizzarsi prendendo sostanza solo con la frequentazione, a loro era toccato il peggiore degli amori, il dover aspettare con pazienza, attendere la felicità per anni, per poi trovarsela di faccia e non capire più nulla, ubriachi di passione.


E adesso che avevano fatto l'amore per la prima volta e che i loro corpi gli avevano restituito delle emozioni così intense da far vibrare tutto ciò che li circondava, adesso era certo che era per davvero l'inizio di un percorso fatto di felicità e nient'alltro.


Sentiva il suo fiato riscaldargli il corpo, ed era sicuro che anche lei stava facendo le stesse considerazioni. Sapeva che stavano raccogliendo le forze, perché anche se appagati, avevano il bisogno fisico di donarsi di nuovo l'un l'altra. 
Non sesso, ma bisogno di amore.


E così, con le mani adagiate nel solco che segnava le sue natiche, con il desiderio che tornava a bruciargli ardentemente su per la gola, aveva sempre di più la certezza che quella donna era sua, che nulla al mondo glie l'avrebbe mai più portata via.
Cosa poteva avere più bisogno per dirsi felice? Cos'altro poteva chiedere di più alla vita, ormai aveva avuto tutto quello che un uomo può desiderare e anche qualcosa di più.


Di colpo però si bloccò, tutto si fece pesante, quasi terreo. C'era una frase della quale ormai tutti abusano, fino ad averla svuotata del suo vero significato, che ancora non aveva sentito pronunciare dalle sue labbra. 


Si era ritrovato derubato di tutta quella felicità, che sino ad un secondo prima credeva fosse impossibile da quantificare. Si sentiva come un bambino a cui hanno tolto i regali di natale da sotto al naso ed era quindi costretto a rompere quel silenzio, che adesso lo opprimeva.



"Sai, da quando siamo insieme, una cosa non me l'hai ancora detta"

"Si, lo so"

"Lo sai?"

"Si"


Adesso la paura si era trasformata di colpo in panico e il desiderio che aveva in gola divenne subito un amaro veleno.

Perché agiva in quel modo? Possibile che si fosse illuso e che nulla era come immaginava? Che quell'amore fosse un senso unico, che lo stava conducendo in un vicolo cieco?

Dovette andare avanti, provando lo stesso animo di un condannato a morte, che si avvia al patibolo.


"Perché'? Perché non lo hai detto mai?"

"Perché io non ti amo. Io sono.......... completamente pazza di te"




















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